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IL CORPO PARLANTE

X Congresso de la AMP,

Rio de Janeiro 2016

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di sapere dell’Altro. L’inconscio transferale stesso appare allora come una difesaa,

un rivestimento del reale grazie alle finzioni del dire. Ma l’analisi passa attraverso

il rimedio del senso, attraverso l’inconscio transferale, solo per avvicinare meglio

la difesa, l’inconscio reale. (…) Essendo per definizione la difesa inaccessibile

all’interpretazione, J.-A. Miller in

Choses de finesse en psychanalyse

, sostiene che

si tratta di sconvolgere la difesa, disturbarla, perfino smontarla. Lo smontaggio

della difesa non porta all’incontro con un reale puro. Il reale in gioco qui è un

reale singolare per ciascun

parlessere

(…)”

p. 187

Pierre-Gilles Guéguen,

Una finestra sul reale del XXI secolo

“Una volta, Jacques-Alain Miller ha scelto di sottolineare il detto lacaniano ‘il

sintomo è risposta del reale’. Era già porre che oltre il fantasma, ciò che noi

abbiamo di più reale è il sintomo. Questo sintomo residuale dell’analisi, Lacan

l’ha chiamato

sinthomo

. In un certo senso il reale, come l’inconscio per Freud,

non conosce il tempo e resta identico a se stesso mentre il

sinthomo

, che per un

soggetto fa rispondere il reale, è incorporato nella soggettività della sua epoca.”

p. 196

Jean Francois Cottes,

dall’Altro all’Uno e ritorno, in

AA.VV.

, Annali

dell’Istituto freudiano

. Edizioni La vita felice, Milano, 2010

“Con il concetto di soggetto, Lacan ricostituisce l’inconscio freudiano

nella psicoanalisi. In un secondo tempo tenterà di reintegrarvi anche la

dimensione della sessualità. È a questo punto che sarà necessario per lui

un altro concetto oltre a quello di soggetto. (…) Il soggetto dell’inconscio

non conosce la differenza del sesso, vi è un solo significante della libido:

ed è il fallo. Ovviamente tutta la questione è di averlo o non averlo e

su questo piano potremmo dire che la differenza esita, ma la differenza

che Lacan ha di mira nel seminario

Ancora

va ben al di là: vale a dire

che non si riferisce al significante fallico ed è per questo che è necessario

per Lacan introdurre un altro concetto oltre a quello di soggetto, è per

questo che forgia il concetto di

parlessere

. (…) Così il campo del soggetto

è l’inconscio, mentre il campo del

parlessere

è il godimento. Ritorniamo,

ora, dopo questo passaggio, sulla questione dell’Altro. Quale è questo

nuovo Altro che è necessario a Lacan, se non è l’Altro simbolico? Ebbene

è l’Altro sesso, è l’Altro che si separa nel campo nel godimento. È nel

campo del godimento che si costituisce un’alterità per il

parlessere.

p. 70-71

Marco Focchi,

La mancanza e l’eccesso

. Antigone, Torino, 2006

“Ecco il punto allora: accanto alla rivelazione del senso del sintomo occorre la

costruzione delle alternative, occorre cioè che il soggetto abbia a disposizione

qualcosa che svolga la stessa funzione del sintomo nel tamponare l’angoscia e

che non sia altrettanto distruttivo. Se, con il senno di poi, volessimo riprendere

l’esempio di Anna O., dovremmo dire che non bastava ritrovare il senso

dell’idrofobia, era necessario anche creare una diga che la proteggesse dal

disgusto senza impedirle di bere. Il sintomo infatti è questo: un modo di godere

dell’inconscio arginando l’angoscia. Si capisce che non sia così facile venirne a

capo in breve.”

p. 38

Marco Focchi,

Il trucco per guarire

. Antigone, Torino, 2010

“L’intervento psicoterapeutico che prende la via della soppressione del sintomo

per aderire all’ideale normativo, si trasforma inevitabilmente in tecnica

rieducativa o di condizionamento. Ci si può muovere in questa prospettiva solo

se si considera che il sintomo non abbia nessuna funzione, che sia una sorta di

errore nel programma, che si tratti semplicemente di correggerlo, di tagliare

un’escrescenza, di riportare sulla strada della razionalità un’interpretazione

sbagliata che il soggetto dà di sé stesso.

L’esperienza clinica della psicoanalisi mostra, in effetti, un panorama

completamente diverso, ed evidenzia la funzione che il sintomo ha

nell’economia psichica del soggetto. Il sintomo non è un difetto del sistema,

né l’elemento deragliato da reinserire nel giusto binario o da sopprimere per

ristabilire l’efficienza delle prestazioni d’insieme.”

p. 200

Marco Focchi,

Il glamour della psicoanalisi

. Antigone, Torino, 2012

“Non è la rivelazione della verità a risolvere una struttura sintomatica, perché il

sintomo, nel suo schema essenziale, piuttosto che nascondere una verità, mette

in cifra un godimento. Lacan considera che la verità si può solo

mi-dire

, si può

dire solo in parte, si può prendere di sbieco, ci si può avvicinare per via allusiva.”

p. 63

Marco Focchi,

Sintomi senza inconscio di un’epoca senza desiderio

.

Antigone, Torino, 2014

“Lacan proietta invece l’esperienza psicoanalitica verso il fine di

un’identificazione con il sintomo perché, afferma, con il proprio sintomo ci si

sa fare, e perché il sintomo è ciò che ciascuno conosce meglio: il punto di mira

dell’operazione analitica non è cancellare il sintomo ma sapervisi destreggiare.

Questo implica naturalmente una ridefinizione della nozione di sintomo che la

Campo Freudiano