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IL CORPO PARLANTE

X Congresso de la AMP,

Rio de Janeiro 2016

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eccellenza, in quanto è l’affetto che connota la produzione dell’oggetto

a

, cioè

l’effetto principale del linguaggio sul godimento. È per questo che egli può dire:

‘D’affetto ce n’è solo uno, correlato al prodotto della cattura dell’essere parlante

in un discorso.”

p. 114

La Psicoanalisi Nº37,

Introduzione all’erotica del tempo

. 2004

“Ed è per questo che Lacan ha dovuto aggiungere allo statuto del soggetto quello

di parlessere. Il parlessere non è il soggetto: è il corpo come parlante, il corpo che

è la sede di un soggetto e la sede del significante, ma che ha la sua consistenza, la

sua durata e il suo luogo proprio.”

p. 45

La Psicoanalisi Nº38,

Una fantasia

. 2004

“(…) l’inconscio si sfianca di lavoro, mentre il parlessere lacaniano per niente.

Lacan voleva che il parlessere lacaniano sostituisse l’inconscio freudiano. (…) Il

parlessere lacaniano non lavora. Il parlessere lacaniano, piuttosto, brulica, bolle a

fuoco lento, infetta. Ha piuttosto lo stile del parassita.”

p. 33-34

La Psicoanalisi Nº41,

Le lezioni sul sinthomo

. 2006

“(…) il sintomo avrà il soggetto, il sinthomo avrà il parlessere. Il parlessere,

in effetti, ha una base molto più ampia del soggetto, poiché il soggetto è una

funzione puntuale ed evanescente, mentre nel parlessere includiamo quell’essere

che fino a ora gli dava il fantasma.”

p. 24

“Il soggetto è mancanza-a-essere, mentre il parlessere, come indica il suo nome, è

un essere, anche se esso lo trae solo dalla parola. (…) La differenza tra soggetto e

parlessere è che il parlessere ha un corpo, che si definisce in quanto ha un corpo

come condizione

sine qua non

per godere.”

p. 25

La Psicoanalisi Nº47 e Nº48,

La passe del parlessere

. 2010

“Semplicemente (…) non si tratta più della

passe

del soggetto del sapere, è

la

passe

del parlessere. E la

passe

del parlessere non è la testimonianza di una

riuscita, è la testimonianza di un certo modo di fallire.”

p. 27

4.

Campo Freudiano

IV /a. Attualità Lacaniana

Attualità Lacaniana Nº12,

Il corpo fuori posto

, 2010 (pubblicazione

on line)

Carlo Viganò,

Il tempo nella cura

“In questa logica tra inizio e fine si producono una serie di rovesciamenti

successivi, dal sintomo al fantasma… e ritorno, meglio: ad una nuova scrittura

del sintomo e così via. Sulla ri-scrittura del sintomo si sono arrestate le analisi di

Freud, tranne quella dell’uomo dei lupi, dove un nuovo analista ha dato un altro

nome al sintomo. Oggi diremmo: dalla nominazione della lettera di godimento

(

sinthomo

) al sintomo come supplenza del N-d-P.”

p. 150

Attualità Lacaniana Nº14,

Sintomoscrittura

. Alpes, Roma, 2012

Carlo Viganò,

L’analista nel mercato di

Psiche

“Lacan si è opposto a questa tendenza a sostituite il padre con l’Uno del

management

, e questo l’ha condotto a scrivere il nodo come passaggio obbligato

attraverso la separazione. (…) Questa scrittura lo porta a scoprire un’altra faccia

del sintomo, il

sinthomo

, che riporta l’accento sulla sua origine greca.

(…) Se dunque analizzare è il compito dell’analista, la sua causa deve

essere quella di accogliere nel transfert il

sinthomo

, prodotto dal discorso

contemporaneo e a partire di lì mettere al lavoro la parola su ciò a cui serve, fino

ad appassionare il soggetto ad un inedito lavoro di rimozione simbolica, cioè

secondaria.È il rovescio dell’interpretazione, perché oggi l’analista non può più

essere il nostalgico del

daquino

, del sintomo-verità.”

p. 14-15

Attualità Lacaniana Nº15,

Autismo. Spazi d’invenzione

. Alpes, Roma,

2012

Campo Freudiano