

IL CORPO PARLANTE
X Congresso de la AMP,
Rio de Janeiro 2016
395
394
cui il linguaggio si situa e imprime, si situa su ciò che brulica, ovvero l’essere
parlante.”
p. 51
“
La realtà viene affrontata con gli apparecchi del godimento
. Ecco ancora una
formula, che vi propongo a condizione di mettere bene a fuoco che c’è un
unico apparecchio: il linguaggio. È in questo modo che il godimento viene
apparecchiato nell’essere parlante.”
p. 52
“Dopodiché proseguo con quanto ho da dirvi oggi, ovvero articolando
ulteriormente la conseguenza del fatto che tra i sessi nell’essere parlante il
rapporto non si dà. Infatti è soltanto partendo da qui che può enunciarsi quello
che, a questo rapporto, supplisce.”
p. 63
“Contrariamente a quanto afferma Freud, è l’uomo –voglio dire colui che si
ritrova maschio senza sapere che cosa farne, pur essendo un essere parlante– ad
abbordare la donna, a poter credere di abbordarla…”
p. 68
“L’atto d’amore è la perversione polimorfa nel maschio –questo nell’essere
parlante.”
p. 68
“Mi resta una mezz’ora per cercare di introdurvi, se posso esprimermi così, a
come stanno le cose dalla parte della donna. Allora, delle due l’una: o ciò che
scrivo non ha alcun senso (…) o, quando scrivo
xΦx
, questa funzione inedita
in cui la negazione verte sul quantificatore da leggersi come
non-tutto
, vuol dire
che, se un essere parlante qualsiasi si schiera sotto l’insegna delle donne, è a
partire dal suo fondarsi sull’
essere non-tutto
, collocandosi nella funzione fallica.
Ecco ciò che definisce la… –che cosa?– la donna, appunto, salvo che non si
può scrivere
La
donna se non barrando il La. Non c’è
La
donna, con l’articolo
definito per designare l’universale. Non c’è
La
donna perché (…) per essenza
essa non è tutta.”
p. 69
“Anzitutto, in alto, le quattro formule proposizionali, due a sinistra e due a
destra. Qualunque essere parlante si inscrive da una parte o dall’altra. (…) Di
fronte, avete l’iscrizione della parte donna degli esseri parlanti. A ogni essere
parlante, com’è esplicitamente formulato nella teoria freudiana, è permesso,
chiunque sia, provvisto o no che sia degli attributi della mascolinità –attributi
che restano da determinare–, inscriversi in questa parte.”
p. 74
“Non si vede tuttavia perché il fatto di avere un’anima sarebbe uno scandalo per
il pensiero –se fosse vero. Se fosse vero potrebbe chiamarsi anima soltanto ciò
che permette a un essere –all’essere parlante per chiamarlo con il suo nome– di
sopportare l’intollerabile del suo mondo.”
p. 78
“Dopo la meteora dell’amor cortese, è da tutt’altra partizione che è venuto ciò
che l’ha rigettata nella sua futilità originaria. Ci è voluto nientemeno che il
discorso scientifico, ossia qualcosa che non deve nulla ai presupposti dell’anima
antica.
Ed è soltanto da lì che sorge la psicoanalisi, ovvero l’oggettivazione della
circostanza per cui l’essere parlante passa ancora del tempo a parlare in pura
perdita.”
p. 80-81
“Secondo il discorso analitico c’è un animale che si ritrova parlante, e per il
quale, dal fatto di abitare il significante, consegue che ne sia soggetto (…) È
l’eterna ambiguità del termine
inconscio
. Certo, l’inconscio è supposto per il
fatto che nell’essere parlante c’è da qualche parte qualcosa che ne sa più di lui,
ma questo non è un modello accettabile del mondo.”
p. 83
“La contingenza è ciò a cui si riduce quanto sottomette il rapporto sessuale a
non essere altro, per l’essere parlante, che il regime dell’incontro.”
p. 89
“(…) se la libido è solo maschile, è solo da dove è tutta, la cara donna, cioè da
dove la vede l’uomo, è soltanto da lì che può, la cara donna, avere un inconscio.
E a cosa le serve? Le serve, come tutti sanno, a far parlare l’essere parlante, qui
ridotto all’uomo, e cioè –non so se lo avete ben rilevato nella teoria analitica– a
non esistere che come madre.”
p. 93
“Comincio con le mie formule difficili, o che suppongo essere tali:
l’inconscio
non è che l’essere pensa
, come è implicato da quanto se ne dice nella scienza
tradizionale,
l’inconscio è che l’essere, parlando, gode, e, aggiungo, non vuole saperne
di più
.”
p. 99
“L’apertura beante inscritta nello statuto stesso del godimento in quanto
dir–
mensione
del corpo, nell’essere parlante, ecco che cosa si diffonde con Freud
attraverso quel test –non dico nulla di più– che è l’esistenza della parola. Là dove
parla
,
gode
.”
p. 109
“C’è qui una riduzione della specie
umana
–umano risuona come
umor malsano
,
dove il resto dà luogo a
malora
. Tale riduzione è il termine per mezzo del quale la
Chiesa intende portare la specie, per l’appunto, fino alla fine dei tempi. Ed essa
è talmente fondata sull’apertura beante propria alla sessualità dell’essere parlante
che rischia di essere almeno altrettanto fondata –dico così perché non voglio
disperare di nulla– dell’avvenire della scienza.”
p. 111
“(…) l’analisi si distingue da tutto ciò che è stato prodotto fino a quel momento
dal discorso in quanto essa enuncia quello che costituisce anche il nocciolo del
Jacques Lacan