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IL CORPO PARLANTE

X Congresso de la AMP,

Rio de Janeiro 2016

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cui il linguaggio si situa e imprime, si situa su ciò che brulica, ovvero l’essere

parlante.”

p. 51

La realtà viene affrontata con gli apparecchi del godimento

. Ecco ancora una

formula, che vi propongo a condizione di mettere bene a fuoco che c’è un

unico apparecchio: il linguaggio. È in questo modo che il godimento viene

apparecchiato nell’essere parlante.”

p. 52

“Dopodiché proseguo con quanto ho da dirvi oggi, ovvero articolando

ulteriormente la conseguenza del fatto che tra i sessi nell’essere parlante il

rapporto non si dà. Infatti è soltanto partendo da qui che può enunciarsi quello

che, a questo rapporto, supplisce.”

p. 63

“Contrariamente a quanto afferma Freud, è l’uomo –voglio dire colui che si

ritrova maschio senza sapere che cosa farne, pur essendo un essere parlante– ad

abbordare la donna, a poter credere di abbordarla…”

p. 68

“L’atto d’amore è la perversione polimorfa nel maschio –questo nell’essere

parlante.”

p. 68

“Mi resta una mezz’ora per cercare di introdurvi, se posso esprimermi così, a

come stanno le cose dalla parte della donna. Allora, delle due l’una: o ciò che

scrivo non ha alcun senso (…) o, quando scrivo

xΦx

, questa funzione inedita

in cui la negazione verte sul quantificatore da leggersi come

non-tutto

, vuol dire

che, se un essere parlante qualsiasi si schiera sotto l’insegna delle donne, è a

partire dal suo fondarsi sull’

essere non-tutto

, collocandosi nella funzione fallica.

Ecco ciò che definisce la… –che cosa?– la donna, appunto, salvo che non si

può scrivere

La

donna se non barrando il La. Non c’è

La

donna, con l’articolo

definito per designare l’universale. Non c’è

La

donna perché (…) per essenza

essa non è tutta.”

p. 69

“Anzitutto, in alto, le quattro formule proposizionali, due a sinistra e due a

destra. Qualunque essere parlante si inscrive da una parte o dall’altra. (…) Di

fronte, avete l’iscrizione della parte donna degli esseri parlanti. A ogni essere

parlante, com’è esplicitamente formulato nella teoria freudiana, è permesso,

chiunque sia, provvisto o no che sia degli attributi della mascolinità –attributi

che restano da determinare–, inscriversi in questa parte.”

p. 74

“Non si vede tuttavia perché il fatto di avere un’anima sarebbe uno scandalo per

il pensiero –se fosse vero. Se fosse vero potrebbe chiamarsi anima soltanto ciò

che permette a un essere –all’essere parlante per chiamarlo con il suo nome– di

sopportare l’intollerabile del suo mondo.”

p. 78

“Dopo la meteora dell’amor cortese, è da tutt’altra partizione che è venuto ciò

che l’ha rigettata nella sua futilità originaria. Ci è voluto nientemeno che il

discorso scientifico, ossia qualcosa che non deve nulla ai presupposti dell’anima

antica.

Ed è soltanto da lì che sorge la psicoanalisi, ovvero l’oggettivazione della

circostanza per cui l’essere parlante passa ancora del tempo a parlare in pura

perdita.”

p. 80-81

“Secondo il discorso analitico c’è un animale che si ritrova parlante, e per il

quale, dal fatto di abitare il significante, consegue che ne sia soggetto (…) È

l’eterna ambiguità del termine

inconscio

. Certo, l’inconscio è supposto per il

fatto che nell’essere parlante c’è da qualche parte qualcosa che ne sa più di lui,

ma questo non è un modello accettabile del mondo.”

p. 83

“La contingenza è ciò a cui si riduce quanto sottomette il rapporto sessuale a

non essere altro, per l’essere parlante, che il regime dell’incontro.”

p. 89

“(…) se la libido è solo maschile, è solo da dove è tutta, la cara donna, cioè da

dove la vede l’uomo, è soltanto da lì che può, la cara donna, avere un inconscio.

E a cosa le serve? Le serve, come tutti sanno, a far parlare l’essere parlante, qui

ridotto all’uomo, e cioè –non so se lo avete ben rilevato nella teoria analitica– a

non esistere che come madre.”

p. 93

“Comincio con le mie formule difficili, o che suppongo essere tali:

l’inconscio

non è che l’essere pensa

, come è implicato da quanto se ne dice nella scienza

tradizionale,

l’inconscio è che l’essere, parlando, gode, e, aggiungo, non vuole saperne

di più

.”

p. 99

“L’apertura beante inscritta nello statuto stesso del godimento in quanto

dir–

mensione

del corpo, nell’essere parlante, ecco che cosa si diffonde con Freud

attraverso quel test –non dico nulla di più– che è l’esistenza della parola. Là dove

parla

,

gode

.”

p. 109

“C’è qui una riduzione della specie

umana

–umano risuona come

umor malsano

,

dove il resto dà luogo a

malora

. Tale riduzione è il termine per mezzo del quale la

Chiesa intende portare la specie, per l’appunto, fino alla fine dei tempi. Ed essa

è talmente fondata sull’apertura beante propria alla sessualità dell’essere parlante

che rischia di essere almeno altrettanto fondata –dico così perché non voglio

disperare di nulla– dell’avvenire della scienza.”

p. 111

“(…) l’analisi si distingue da tutto ciò che è stato prodotto fino a quel momento

dal discorso in quanto essa enuncia quello che costituisce anche il nocciolo del

Jacques Lacan